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Del “ritorno” della Ford Capri in versione elettrica vi avevamo già detto tutto. Incluso del dibattito (con polemiche annesse, che non accennano a spegnersi) apertosi, soprattutto in Gran Bretagna e Germania, sulla distanza con il modello originale degli anni Settanta. Così non torneremo più sull’argomento; per chi volesse al link sotto potete fare un viaggio a ritroso nel tempo, quando una coupé dal Dna americano, la Capri appunto, sportiva ma accessibile, conquistò anche l’Europa.
Quella Capri oggi, lo abbiamo capito, è tutt’altro. Basta con la ricerca (per altro inutile) delle presunte affinità; d’altro canto, per molti dei potenziali acquirenti il modello originale non rappresenta che il nome di un passato lontano. Oggi Capri è un suv elettrico, che con un altro modello elettrico Ford, l’Explorer, condivide molto; a differenziarle soprattutto il design, la Capri è più lunga (4 metri e 63, non pochi per la città…) e bassa e con un bagagliaio più ampio. Ma come va nei fatti la Ford Capri? Cosa offre, come si guida, come si vive a bordo? Ecco, dopo la nostra prova è quello che vi racconteremo qui.
Ford Capri, quale versione scegliere?
Delle tre versioni attualmente disponibili ossia Extended range RWD e Extended range AWD (trazione anteriore la prima, o integrale 4×4 la seconda, più l’allestimento Premium), noi abbiamo scelto di provarle entrambe, anche se crediamo che la scelta più razionale deve ancora arrivare, ossia la versione più accessibile con batteria da 52 kWh e 170 cavalli. Per capirci: la prima opzione offre un pacco batteria da 77 kWh e un singolo motore elettrico sull’asse posteriore.
La seconda, ossia l’AWD ha un pacco batteria da 79 kWh leggermente più grande e un motore elettrico aggiuntivo sull’asse anteriore, con un incremento di potenza (ben 340 cavalli, 250 kW), e un’autonomia massima dichiarata di 560 chilometri. I prezzi (al momento di scrivere in promozione) partono da 46.500 euro, listino destinato a diventare più accessibile con l’arrivo entro fine anno delle versioni “base” Standard range, che scenderanno a 42.750 euro. Chi desidera il massimo può scegliere l’allestimento Premium da 340 cavalli, con prezzo base di 53mila euro.
Le prime impressioni saliti a bordo
Partiamo dalle prime impressioni. L’equipaggiamento della nostra versione offre tutto quello che serve: l’enorme sistema di infotainment da 14,6 pollici (mentre il display davanti al pilota è fin troppo piccolo), un caricabatterie wireless per lo smartphone, il sedile del conducente massaggiante e il volante riscaldato. Il portellone posteriore è elettrico, il sistema di illuminazione ambientale interno crea col buio una piacevole atmosfera, mentre l’impianto stereo (Bang & Olufsen) riproduce fedelmente anche le voci di Miles Davis o di Glenn Miller. Ah, se volete il massimo dell’efficienza, ricordatevi di richiedere anche l’impianto di climatizzazione in pompa di calore (è un extra ma alla lunga ne vale la pena).
Più che sportiva, pratica
Sulle prima la Ford Capri mostra una buona efficienza, anche dopo aver affrontato un percorso misto piuttosto impegnativo sulle alture attorno a Marsiglia. La Capri non è un’auto particolarmente sportiva (nemmeno selezionando la modalità Sport fra le 4 disponibili…). Vuoi per il peso, vuoi per le dimensioni. Ma siamo certi che chi sceglie un suv elettrico dia grande importanza all’aspetto dinamico? Non ne siamo così convinti, anzi.
Meglio godersi il silenzio, il buon comfort generale, sfruttando la rigenerazione dell’energia in frenata, ben modulata. Le sospensioni offrono un comfort ideale seppur, queste sì, sembrano pensate anche per una guida sportiva, privilegiando il piacere di guida rispetto all’assorbimento di tombini e buche in città; tradotto, a volte le asperità dell’asfalto si avvertono un po’ troppo per un’auto in fondo destinata alle famiglie, al quotidiano. A proposito di suv elettrici pensati per la famiglia, nel 2025 l’offerta Ford si arricchirà con la Puma Gen-E, urban suv compatto.
Davanti, dietro, dal bagagliaio: la Ford Capri vista da Pov diversi
Una pausa durante il test drive ci permette di fare ulteriori valutazioni sugli interni della Ford Capri. Chi conosce i modelli elettrici Volkswagen riconoscerà le tante affinità con modelli come la ID.5 (la piattaforma è la stessa): alcuni pulsanti (molti “tattili” e non sempre pratici e intuitivi), il selettore del cambio… Un problema? Affatto, anzi.
Quel che conta è che l’abitacolo nel suo insieme sia piacevole. I sedili anche dopo ore di guida risultano ampi e comodi, c’è molto spazio per riporre gli oggetti (anche nel vano nascosto e chiuso “a chiave” dietro il display centrale del sistema di infotainment, perfetto per nasconderci portafoglio, telefonino e chiavi di casa). La visibilità anche in manovra è sempre buona, forse davanti i montanti a lato del parabrezza potevano essere più sottili.
Ci siamo seduti sui sedili posteriori: il pavimento è piatto, lo spazio per i piedi e le gambe ideale, e anche se il tetto si abbassa verso la parte posteriore l’abitabilità resta buona. E che bello scoprire che, se apri la portiera mentre una bici è in arrivo (come è successo a noi), la Capri ti avvisa; il sistema si chiama Clear exit warning ed è solo una delle funzioni prodotte dai 12 sensori a ultrasuoni, dalle 5 telecamere e 3 dispositivi radar, che sorvegliano lo spazio attorno all’auto. Lo spazio nel bagagliaio? Ampio, regolare, modulabile con comodi scomparti per riporre oggetti più piccoli.
Più che il “ritorno di un’icona”, un’elettrica razionale pensata per l’Europa
Insomma, alla prova dei fatti la Ford Capri ha confermato le prime impressioni. Più che aver “resuscitato un’icona”, come Ford ha ribadito in più di un’occasione, secondo noi Ford ha aggiunto al suo listino un’auto elettrica per la famiglia, pratica, spaziosa, sportiva (più nell’aspetto che nella sostanza) ma fondamentalmente pensata per la famiglia. Un’auto elettrica per tutti i giorni, insomma, con una buona efficienza, un’autonomia adeguata in tutte le versioni, adatta per il casa-lavoro e per il fine settimana e da scegliere con o senza trazione 4×4 (per noi meglio la versione 4×2, più efficiente).
E pazienza se la Capri originale era tutt’altro. Certo, viste le polemiche sui social potevano chiamarla Mondeo o Sierra chessò? Insomma, potevano scegliere un nome più “neutrale”. Ma non se ne sarebbe parlato così tanto. D’altro canto, l’avessero riproposta davvero oggi la Capri, coupé com’era l’originale, con 2 sole porte, certo più affascinante, non ne avrebbero venduta una. Per i (bassi) numeri della transizione ecologica dell’auto non è (ancora) tempo di modelli di “nicchia”.