Biodiversità del cibo e delle emozioni, è questo il segreto per nutrire il benessere

Lifegate

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L’epigenetica promuove il benessere psicofisico attraverso una biodiversità di alimenti sani e di sentimenti positivi. I consigli degli esperti durante il primo incontro di Food Forward.
  • Nutrire il benessere è stato il focus del primo appuntamento di Food Forward, una rassegna di incontri sui macrotrend dell’alimentare e dello stile di vita esaminati con spirito critico.
  • Il medico immunologo Attilio Speciani e il biologo naturalista Daniel Lumera hanno spiegato come, per stare bene, occorre nutrirsi di cibi sani ed emozioni positive.
  • Dall’epigenetica alla biologia della gentilezza, ecco come si può intervenire sul proprio stato psicofisico.

Al giorno d’oggi il benessere è sempre più considerato in senso psicofisico, riguarda cioè l’organismo ma anche la psiche. Per questo, per stare bene occorre nutrirci con gli alimenti giusti, ma anche con le emozioni giuste. L’argomento è stato il focus dell’incontro “Nutrire il benessere”, il primo di tre appuntamenti del progetto Food Forward, organizzato da LifeGate ed Eataly nello spazio rinnovato dello store Eataly Smeraldo a Milano.

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Gli incontri di Food Forward nello spazio rinnovato di Eataly Smeraldo a Milano © Eataly

Ad animare la discussione, guidata dalla giornalista LifeGate Emanuela Taverna, gli esperti Attilio Speciani, medico chirurgo, specialista in allergologia e immunologia clinica, e Daniel Lumera, biologo naturalista, scrittore, docente e riferimento nell’ambito delle scienze del benessere e della qualità della vita, oltre alla pratica della meditazione e alle sue applicazioni nell’ambito della salute. 

Il concetto alla base dell’epigenetica: “I tuoi geni non sono il tuo destino”

Speciani ha spiegato il concetto alla base dell’epigenetica, ovvero che “i geni non determinano il proprio destino”. “La predisposizione genetica può essere modificata perché attraverso i nostri stili di vita possiamo educare il funzionamento dei geni. Per esempio, se una persona fa moto, si attiva il gene che fa sì che l’energia assunta attraverso il cibo vada nei muscoli; se una persona è sedentaria, quello stesso gene si attiva mandando l’energia nel tessuto grasso, nelle arterie”. Dunque i nostri stili di vita sono determinanti e, oltre all’attività fisica, l’alimentazione ha un ruolo fondamentale.

Nutrire il benessere con l’alimentazione 

“Più che fare un elenco dei cibi sani – ha continuato- mi piace vedere i fatti, quelli basati su dati scientifici, che dicono come piccole scelte possono portare a grandi cambiamenti. Per esempio, uno studio ha dimostrato che mangiando una porzione di carote una volta a settimana si riduce del 5 per cento il rischio di ammalarsi di tumore e che se si mangiano carote almeno 5 giorni a settimana, questo rischio si abbassa del 30 per cento. Secondo un altro studio, per ogni 28 grammi di cereali integrali consumati in un giorno al posto di quelli raffinati, si riduce del 5 per cento il rischio di mortalità per tutte le cause”.

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Attilio Speciani, medico chirurgo, specialista in allergologia e immunologia clinica © Eataly

Per Speciani gli unici cibi che è possibile identificare come “cattivi” sono quelli ultra processati e al cui consumo diversi studi associano il rischio di sviluppare il cancro. “È bene evitare i prodotti industriali con più di tre ingredienti che non si conoscono e aumentare, invece, il consumo di verdure in cui siamo carenti: un pezzo di verdura “crudo, vivo e colorato” consumato prima di mangiare cambia la modalità con cui il nostro organismo gestisce il pasto”. Meglio stare in guardia poi dai prodotti low-fat: “Se per esempio tolgo il grasso dallo yogurt, riduco le calorie, ma ottengo un prodotto con tanti zuccheri che crea un picco glicemico con il risultato di farmi ingrassare. Con lo yogurt bianco intero questo non succede”.

L’equilibrio tra fibre, proteine, carboidrati e grassi, insieme alla varietà dei cibi – in contrapposizione a una ripetitività degli stessi alimenti che può portare a intolleranze a glutine, lattosio, lieviti -, sono le principali indicazioni per un corretto stile di vita alimentare. “Il cibo è l’energia del sole che entra nelle piante e negli animali e che diventa la nostra energia” , ha detto Speciani. “Dobbiamo ritrovare la relazione intensa con il cibo, con la nostra energia”.

Nutrire il benessere con le emozioni

Un’energia che non viene solo dal cibo, ma anche da altri “alimenti”, ovvero le emozioni, i pensieri, le relazioni: “Il rancore, l’ansia, la paura, hanno un impatto negativo sulla salute; al contrario la gratitudine, l’empatia, la gioia ci alimentano positivamente”, ha spiegato Lumera. “La nostra mente è tossica, funziona per mancanza, ci lamentiamo di quello che non abbiamo, invece di essere grati per il semplice fatto di camminare, di avere cibo, acqua calda, di alzare il telefono e poter dire “Ciao mamma”. Questo perché viviamo in un contesto iper performante, una junk life, una vita ultra processata regolata dalla competizione, dall’omologazione e dal sistema della ricompensa”.

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Daniel Lumera, esperto in scienze del benessere e della qualità della vita con la giornalista di LifeGate Emanuela Taverna © Eataly

Ma l’epigenetica restituisce nelle nostre mani il nostro destino, anche quello emotivo. Ecco, allora che la gratitudine diventa un super alimento per il nostro benessere, così come la meditazione e la respirazione: “Una mente meditativa spegne i geni preposti all’invecchiamento, il silenzio è come il digiuno, mentre con la giusta respirazione, alimentata da sentimenti come la gioia, riduciamo l’ansia che invece ci impedisce di respirare”. E la meraviglia è un farmaco naturale: “La meraviglia, definita dalla scienza “vastità percepita” e che secondo uno studio il 46 per cento degli italiani non è più in grado di provare, è la sensazione di non conoscere, è l’umiltà di avere il cervello come quello dei bambini per cui c’è sempre un mistero, una scoperta”. Anche l’ottimismo “non è un valore predestinato, ma va coltivato”. Lumera ha affrontato anche il tabù della morte: “Il confronto con la morte ci insegna a vivere con intensità e insinua in noi un’urgenza di amare”.

La biologia della gentilezza

Come per il cibo, per stare meglio dobbiamo alimentarci con una biodiversità di emozioni e comprendere l’interconnessione profonda tra tutte le forme di vita. “Contro la violenza giustificata come mezzo di evoluzione, io propongo una biologia della gentilezza. Parlare di gentilezza è per me, oggi, una provocazione imprescindibile. La gentilezza ha un’incidenza a livello genetico: basti pensare a come il solo vedere una persona gentile stimoli in noi la serotonina e l’ossitocina che danno una sensazione di benessere e che chi coltiva la gentilezza ha un rischio di mortalità ridotta”. 

L’evento si è concluso con un momento di meditazione guidata da Daniel Lumera per il pubblico.

I prossimi appuntamenti di Food Forward

  • Martedì 12 novembre, ore 18:00 – “Cambiare con il clima: la nuova mappa del cibo” con Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico presidente della Società meteorologica italiana e fondatore della rivista di meteorologia “Nimbus” e con Sara Roversi, imprenditrice e fondatrice del Future Food Institute. Modera Tommaso Perrone, direttore responsabile LifeGate.
  • Martedì 3 dicembre, ore 18:00 – “La vera dieta mediterranea” con Martina Donegani, biologa nutrizionista e divulgatrice scientifica e Federico Quaranta, autore e conduttore radio-televisivo, esperto di enogastronomia, territorio ed agricoltura. Modera Carlotta Garancini, giornalista LifeGate.

 

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