bicicletta
C’è chi l’ha definito un “limite vessatorio”, chi ha parlato di una “proposta demagogica”, chi invece l’ha presentata come “una nuova idea di civiltà”. Negli ultimi giorni si è infiammato il dibattito sulle città30, dove il limite di velocità per tutti i mezzi è fissato a 30 chilometri orari: si tratta di un nuovo modello che ha già preso piede in molte città del mondo, e che ora si sta affacciando anche in Italia. A diventare la prima grande città italiana a 30 chilometri orari è stata Bologna, che nel 2022 ha approvato le linee di indirizzo per la realizzazione del piano: da martedì 16 gennaio sono partiti i controlli, e con loro le polemiche. “Ricordo bene che le prime obiezioni alla città30 furono che ‘tanto i limiti non verranno fatti rispettare’, ma se si annunciano i controlli scoppiano le guerre puniche”, ha detto la consigliera comunal...
di Elena Colli, Matteo Spini, Jacopo Targa* “Di Milano si muore”, recitano gli striscioni di una delle tante manifestazioni avvenute in città negli ultimi mesi. Purtroppo anche il 2024 si è aperto con una tragica notizia: Ivano Calzighetti, 37 anni, è stato travolto e ucciso da una persona alla guida di un’auto mentre rincasava in bicicletta. Secondo gli open data sulle vittime di incidenti stradali a Milano, nel 2023 sono 29 le persone che hanno perso la vita nelle strade del comune meneghino. Se si guarda al numero di scontri che coinvolgono biciclette in città, si nota che nel 2022 a Milano si è registrato il numero più alto tra tutti i grandi comuni italiani. Per questa ragione, il cicloattivismo milanese negli ultimi tempi si è fatto notare parecchio: le numerose azioni messe in campo per la richiesta di una maggiore sicurezza delle strade milanesi - presidi, ciclabili umane, blocchi del traffico, “ciclabili clandes...
Giovedì 4 aprile L’Institut Paris Région (IPR), una delle più grandi agenzie regionali di urbanistica e ambiente nel continente europeo, ha pubblicato una inchiesta regionale sulla mobilità dei francesi, dalla quale è emerso come ormai la maggior parte dei cittadini preferisca spostarsi in bici piuttosto che in automobile. Nonostante infatti l’auto rimanga il primo mezzo a motore utilizzato nella Regione, con una forte preponderanza nella periferia della città, la maggior parte dei residenti a Parigi fa ormai uso delle due ruote o dei mezzi di trasporto pubblici. Lo studio conferma gli sforzi della capitale francese nel suo lavoro per disincentivare l’utilizzo della macchina e di mezzi di trasporto individuali a motore, che la città porta avanti da anni mediante operazioni tanto mirate quanto più strutturali. L’inchiesta è stata condotta su un campione di 3.337 cittadini francesi tra i 16 e gli 80 anni che tra ottobre...
Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. C’è una frase che viene pronunciata in tutte le parti del globo per troncare a prescindere qualsiasi argomentazione relativa al miglioramento della mobilità ciclistica in città: “Eh ma [*inserire città a piacimento*] non è Amsterdam”. C’è infatti questa diffusa credenza che nella capitale olandese le persone siano nate con una maggiore propensione all’uso della bicicletta. La naturale convinzione che la città sia stata fondata in quella maniera: costruita attorno alla mobilità su due ruote, da sempre. Una sorta di DNA urbano: se quel gene non ce l’hai, è inutile perdere tempo. Ebbene, proviamo una volta per tutte a sfatare questo mito. E lo facciamo raccontando la storia di come Amsterdam sia diventata la capitale mondiale della mobilità ciclistica (perché non ci si nasce, ma ci si d...