I veicoli elettrici sono semplicemente i più adatti a guidare la transizione energetica

Lifegate

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Una nuova ricerca sostiene che i veicoli elettrici siano meno impattanti dei motori termici, sotto tutti i punti di vista e a lungo termine.
  • Una ricerca pubblicata dalla società energetica Rystad energy mostra come i veicoli elettrici siano più sostenibili dei motori termici.
  • Il confronto vale qualunque sia il parametro di confronto adottato, dalla distanza percorsa al Paese di provenienza.

Un’analisi di Rystad energy sostiene che i veicoli elettrici a batteria (Bev) sono più sostenibili dei veicoli a motore endotermico, anche considerando l’intera filiera di produzione e il ciclo di vita del veicolo sul lungo termine. Nonostante le emissioni più elevate nel processo di fabbricazione dei veicoli elettrici, per via dei materiali contenuti nelle batterie, il vantaggio in termini di impatto ambientale dei veicoli Bev durante l’intero arco di vita è inequivocabile.

Rystad energy è una società indipendente di ricerca energetica con sede a Oslo, Norvegia. La sua ricerca mostra come i veicoli elettrici contribuiscono al massimo alla metà dell’equivalente di anidride carbonica (CO2e) delle auto diesel o benzina durante il loro ciclo di vita, indipendentemente dal paese di utilizzo. Nello studio viene presa in considerazione ogni fase del processo di produzione e del funzionamento del veicolo, dalla carrozzeria al motore (non vengono invece considerati eventuali impatti sociali e umanitari associati alla produzione, come ammette il rapporto stesso).

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Il mercato globale va verso l’auto elettrica, soprattutto in Cina e Usa © Dana Kenedy/iStock

Veicoli elettrici a confronto in Cina e Stati Uniti

Anche nei paesi in cui la rete elettrica è dominata dai combustibili fossili, le auto alimentate a batteria emettono meno CO2 rispetto alle auto con motore a combustione interna (Ice). Infatti, la ricerca prevede uno scenario di base in cui vengono considerati i veicoli in diversi contesti. Per esempio, un veicolo elettrico in Cina, nei prossimi 20 anni, emetterà circa 39 tonnellate di CO2e contro quasi 85 tonnellate di un veicolo Ice. Il dato è calcolato una distanza media percorsa di 19mila chilometri annui.

La differenza negli Stati Uniti – dove la distanza media percorsa è di 23mila chilometri – è ancora più marcata. Qui, un veicolo Bev emette 42 tonnellate di CO2e nel corso della sua vita, il 58 per cento in meno rispetto a un veicolo a benzina o diesel che emette più di 100 tonnellate.

Nel 2022 in Cina sono stati venduti 5 milioni di Bev, contro 17 milioni di auto Ice. Supponendo che ciascuno di questi Bev emetta 39 tonnellate di CO2e nel corso della sua vita e che un Ice emetta 85 tonnellate di CO2e, le vendite Ice emetterebbero 1,4 miliardi di tonnellate di CO2e in totale, mentre i Bev venduti aggiungerebbero circa 200 milioni di tonnellate di CO2e all’ambiente. Se gli stessi 5 milioni di Bev cinesi fossero invece stati Ice, le emissioni aggiuntive sarebbero state di circa 430 milioni di tonnellate di CO2e. Pertanto, si può dire che i Bev comportano una riduzione delle emissioni del ciclo di vita di 230 milioni di tonnellate di CO2e – quasi il 14 per cento delle emissioni totali delle autovetture. Un’analisi simile negli Stati Uniti mostra che questa cifra è pari a 25 milioni di tonnellate di CO2e.

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Emissioni prodotte durante il ciclo di vita di un’auto elettrica per paese di provenienza © Rystad energy

Il mercato energetico è la chiave

Nel caso dei veicoli a motore termico, le emissioni legate all’estrazione, raffinazione e combustione di combustibili fossili contribuiscono per circa il 90 per cento sul totale delle emissioni prodotte dal veicolo. Naturalmente, la ripartizione delle emissioni durante la vita di un veicolo alimentato a batteria è direttamente legata al suo consumo di elettricità e al modo in cui tale energia viene generata. Considerando una produzione di elettricità fornita da fonti rinnovabili, le emissioni legate al funzionamento dei veicoli elettrici scenderebbero dell’86 per cento rispetto agli Ice.

Il mix energetico di un paese svolgerà un ruolo significativo nel determinare la rapidità con cui è possibile ottenere la riduzione delle emissioni quando si passa ai Bev. Mentre i veicoli Ice diventano più pesanti in termini di emissioni man mano che invecchiano, i Bev emetteranno meno nel corso degli anni man mano che la produzione di energia diventa più ecologica. Ad esempio, nello scenario di base di Rystad, che prevede lo sviluppo della rete elettrica statunitense, le auto alimentate a batteria emetteranno solo il 14 per cento delle emissioni equivalenti a quelle di un’auto a benzina o diesel nel 2041.

“Nel complesso, i veicoli elettrici a batteria rappresentano chiaramente la tecnologia giusta per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti. Il passaggio a un Bev ridurrà le emissioni a lungo termine nonostante un maggiore impatto ambientale all’inizio della vita del veicolo”, è il commento di Abhishek Murali, analista di Rystad energy. Insomma, i veicoli elettrici sono i veicoli della transizione energetica.

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